“Alice” |
Prosegue la rassegna progettata dagli studenti universitari che hanno vinto il bando “Giovani programmatori per giovani spettatori 2016” del Museo del Cinema. Il gruppo Fantasmagoria propone DiVisione in visione, nata dalla riflessione secondo cui il cinema è visione dell’invisibile, riproposizione di ciò che non c’è più, evocazione di fantasmi di un passato cristallizzato nella sua vita artificiale.
Due sono i livelli di lettura nell’indagine cinematografica: la visione come apparizione “fisica” (il cinema stesso con il suo apparato) e la visione come apparizione “mentale”, ovvero come creazione di un’immagine, di un fantasma che interagisce con i personaggi governando le vite e irrompendo nel visibile. Il tema della visione, inoltre, è strettamente correlato al tema del doppio: l’apparizione di una visione, infatti, sancisce la creazione, da parte del personaggio, di un alter-ego con cui confrontarsi, di una “divisione” fra i desideri e l’individualità. Inoltre, quando una visione ha luogo durante una narrazione, immediatamente si fa labile la distinzione tra realtà e immaginazione. In questa divisione fra realtà e visione si configura la stessa arte cinematografica, essa stessa visione, essa stessa divisione, frattura con il mondo reale.
Jan Svankmajer
Alice
(Cecoslovacchia/Svizzera 1988, 86’, Hd, col., v.o. sott.it.)
Film surrealista cecoslovacco del 1988 che rivisita le storie classiche di Lewis Carrol con uno stile originale che si distacca dai toni bizzarri di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio per mostrare un ritratto più oscuro e desolato dei mondi e dei personaggi immaginati da Carrol. A lungo inedito in Italia.
Lun 20, h. 21.00 – ingresso euro 4,00