In rassegna “Miti, orrori e rimossi del colonialismo italiano”

L’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza presenta il 21 e il 28 luglio la rassegna cinematografica MITI, ORRORI E RIMOSSI DEL COLONIALISMO ITALIANO, organizzata in collaborazione con l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa.

Mercoledì 21 luglio, 2021, ore 21.30, al Quartiere Bellavista (piazza 1 maggio, Ivrea) è in programma “Le rose del deserto“, diretto da Mario Monicelli (Italia 2006, dur. 102 min), e a seguire “Il grande dottore” di Vittorio Follini (Italia 1960, dur. 10 min). Presenta la serata lo scrittore Paolo Calvino, autore fra l’altro del libro “In guerra non andare, viaggio in Etiopia dalla memoria alla scoperta” (Neos Edizioni, 2019).

Ne Le rose del deserto il terzo reparto della sezione sanità si stanzia in un’oasi sperduta. Per tutti il soggiorno in Libia appare più come una missione umanitaria che una guerra. In poco tempo però il conflitto bellico si avvicina in modo impressionante e il campo viene preso d’assalto tanto da soldati in fuga che da feriti. E la guerra prende davvero il sopravvento. Il film sarà preceduto dal cortometraggio conservato nell’Archivio Nazionale Cinema Impresa Il grande dottore, di Vittorio Follini, girato negli anni Sessanta con un linguaggio e una retorica da epoca coloniale.

Mercoledì 28 luglio, 2021, ore 21.30, al Polo del ‘900 (cortile San Daniele, via del Carmine 12, Torino) è in programma “Asmarina” di Alan Maglio e Medhin Paolos (Italia 2015, dur. 69 min). Presentano Paola Olivetti e Chiara Politi e interverrà a distanza il regista Alan Maglio e/o la regista Medhin Paolos.

Asmarina è un film documentario sulla comunità Habesha (Eritrea ed Etiope) di Milano che collega la vita presente di questa diaspora con i retaggi storici del colonialismo italiano nel Corno d’Africa. La ricerca e le riprese di Asmarina sono durate più di diciotto mesi e hanno coinvolto direttamente le persone e le loro storie, collegandole al materiale fotografico e audiovisivo trovato negli archivi istituzionali. Il film è quindi il risultato di un meticoloso progetto di ricerca collettiva che racconta una storia più completa del rapporto coloniale e postcoloniale tra Italia ed Eritrea, portando alla luce le molteplici sfaccettature della diaspora Habesha in Italia che è stata finora poco analizzata: le storie di vita quotidiana di chi vive da anni in città, di chi è nato in Italia e le esperienze quotidiane dei rifugiati appena arrivati. La comunità Habesha è presente in Italia da oltre mezzo secolo ed è stata attivamente integrata nella vita sociale e culturale italiana. L’obiettivo del film è quello di portare l’attenzione sulle memorie collettive di questa comunità, mettendo insieme le storie delle persone: le loro esperienze migratorie e transnazionali, i loro ricordi del colonialismo, le loro identità multiple e intersezionali, così come le loro speranze e sogni.

Le proiezioni sono organizzate nell’ambito di Miti, orrori e rimossi del colonialismo italiani, progetto speciale Polo del ‘900 e coordinato dall’Archivio Nazionale Cinematografico.