“The Repairman” |
Dall’anteprima nazionale al Torino Film Festival 2013 a domani, giovedì 19 febbraio 2015 (giorno in cui si svolgerà la prima proiezione ‘ufficiale’, al cinema Fratelli Marx di corso Belgio a Torino) di tempo ne ha passato, ma “The Repairman – Storia di un riparatore” non ha perso nulla del suo valore e si propone come una potenziale piacevole sorpresa tra le uscite cinematografiche italiane di questo inizio d’anno.
Un film tutto piemontese (è girato a Mondovì e nel cuneese), anche se il regista Paolo Mitton ha trovato fortuna lavorativa all’estero nel campo degli effetti speciali (tra gli altri, lavorando ai film su Harry Potter e con Tim Burton). Il cast tecnico è locale, gli attori quasi tutti provenienti dalla scuola del Teatro Stabile di Torino (l’unica eccezione, la co-protagonista Hannah Croft, è inglese ma ‘piemontese adottiva’ in quanto moglie del regista).
La sinossi: Nella provincia piemontese Scanio Libertetti (interpretato da Daniele Savoca) ripara macchine del caffè da bar. Lavora da casa per conto di un padrone che lo sfrutta e la sua endemica lentezza non migliora le cose, l’unico parente che gli sta vicino sembra essere un zio panettiere con aiutante mezzo scemo. Attraverso i suoi amici, molto più integrati di lui nella società, entra in contatto con una ragazza inglese con cui inizia un rapporto sentimentale. Tuttavia sembra che ciò che sia dritto per Scanio risulti storto agli altri.
Distribuito da Slow Cinema e Cineama (alla seconda collaborazione dopo il fortunato esordio di “Io sto con la sposa”), il film uscirà per due serate speciali a Torino il 19 e 20 febbraio (in cui verranno organizzati aperitivi con il cast e veri e propri Restart Party, in linea con la filosofia da ‘riparatore’ del protagonista), prima di tornarvi stabilmente dal 24. “Abbiamo già una serie di date organizzate anche nei luoghi in cui lo abbiamo girato, Fossano, Alba, Mondovì, Bra… Sono circa 35-40 in tutte le sale in cui uscirà, sperando poi nel passaparola positivo”, spiegano i distributori.
Il film è stato sostenuto da Film Commission Torino Piemonte e da FIP Fondo Investimenti Piemonte. “Sono venuti da noi a film finito, contrariamente a quando di solito ci accade – ha spiegato Camilla Ravina di FIP – e quindi il nostro lavoro è stato insolito, ci siamo occupati di dare consulenze strategiche sull’uscita, di aiutare nella presenza al TFF e di agevolarlo nel momento più difficile, quello della distribuzione in sala”.